8 luglio 2012

6 lug 2012 Ossona - 4^ tappa di E...state correndo di M. Romanini

Frequentando quotidianamente gli agricoltori il meteo ha assunto un ruolo importante nella mia vita. Sapere quando e quanto pioverà è fondamentale per loro quanto lo è per chi organizza una corsa anche se in maniera inversa: con la pioggia il mais cresce mentre i partecipanti ad una corsa no. 
Ho tenuto sotto controllo ogni giorno i quattro siti meteo locali che consulto regolarmente, il peggio era previsto per giovedì notte/venerdì mattina, poi “asciutto” come sintetizzava il mitico Centro Geofisico Prealpino di Varese.  
Così alle 15 si è aperto il cantiere dei preparativi, sole, venticello, qualche nuvola, come previsto. Avanti e indietro per il parco senza sosta, striscioni, tavoli, cartelloni, cartellini, cesti, domande, risposte, telefonate, non c’è tempo per guardare in alto.  
Qualche ora dopo le nuvolette cambiano
colore, ma non mi scompongo, non penso positivo ma “asciutto”.  
Alle 18, un’ora prima del ritrovo è tutto pronto, ci sarebbe il tempo per una doccia a casa e invece arriva direttamente sul posto. Gli ottimisti cronici pronosticano immediatamente una durata di 10 minuti, un “meglio adesso che dopo”, ma i rubinetti celesti rimangono aperti per quasi un’ora. Gli ottimisti cronici vedono il cielo aprirsi “non vedi che là è blu?”, forse giocano con il mio daltonismo però il blu e il grigio non li confondo. 
Alle 19 la pioggia si interrompe, iniziano ad arrivare i primi runners, abbigliati come in autunno, dai che ce la facciamo! Continuo la mia marcia per il parco, ognuno è al suo posto, ognuno sta svolgendo al meglio il compito che gli è stato assegnato, saluto centinaia di persone, che bello avervi ospiti! 
La coda alle iscrizioni della non competitiva è preventivata, infatti il servizio è stato potenziato, quella per la competitiva è assolutamente una sorpresa, peccato non aver predisposto un riconoscimento per loro, visto l’andamento il prossimo anno provvederemo.
Novità assoluta il deposito borse, sono l’unico a crederci e trovo in zio Ciccio il mio profeta: grazie Mario, quasi 50 borse custodite senza aver pubblicizzato il servizio.
Arriva il medico, la gara può partire, la piazza è piena, non come l’anno scorso ma il colpo d’occhio è notevole. Partenza doppia, anzi tripla visto il gran numero di non competitivi già sul percorso prima dell’orario stabilito, purtroppo una brutta abitudine.
E’ il momento che aspetto da mesi, il gruppone che si muove, incrocio le dita e con Davide Daccò torno al traguardo. Immagino la parte sterrata piena di pozzanghere, un cross fuori stagione, immagino il ristoro a metà percorso praticamente inutilizzato visto il clima. I primi arrivano in volata, quattro atleti in poche decine di metri, poi tutti gli altri che per una volta vedo sprintare dal vivo e non su Youtube. 
Avevo rassicurato l’amico medico che avrebbe dovuto fare solo presenza e invece c’è un atleta da assistere dopo il traguardo, nulla di grave per fortuna. 
L’ “asciutto” resiste, sebbene non faccia caldo il ristoro a base di frutta è molto gradito, le nostre “ragazze” hanno fatto un lavoro grandioso. Come tutti gli altri, l’orchestra ha suonato molto bene, il direttore è orgoglioso dei suoi strumentisti, OSSONA C’E’ anche quando gioca in casa!  
Grazie anche alla Pro Loco, che spettacolo dal palco vedere tanti podisti rimanere a godersi la serata, con un piatto di pasta, una birra, due chiacchiere, qualche foto da postare su FB: una sorta di grande famiglia riunita sotto gli alberi secolari di Villa Bosi, la famiglia dei runners che danno esempio di come dovrebbe essere sempre interpretato lo sport.  Impegno, rivalità agonistica, ma poi rispetto ed amicizia, tra i singoli e tra i gruppi. 
Grazie amici per essere venuti ad Ossona a portare testimonianza di questo messaggio! Durante le premiazioni uno scroscio e una folata di vento stile Mary Poppins creano un fuggi fuggi generale, che peccato, ci stavamo proprio divertendo.
Rimaniamo quasi solo noi baracchini, Antonio ci propone una bella foto di gruppo, mi siedo a terra dopo quasi 9 ore ininterrotte in piedi e quanti km percorsi? Boh! L’unica cosa sicura è che da domani tornerò ad un ritmo di vita umano, quello di questi ultimi giorni ha reso il mio fisico decisamente troppo … “asciutto”.
Michele Romanini
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