7 ottobre 2013

Dia (positive) Sotto le stelle. Le stelle stanno a guardare? di V. Capasso - FOTO

Nell'era della fotografia digitale chiunque ha una macchina fotografica in mano si sente un Fotografo ma non sempre è così e Dia (che sta per la gloriosa diapositiva) Sotto le Stelle lo dimostra. Nonostante l’argomento qui trattato non sia totalmente attinente al tema del blog ho ritenuto giusto fare un report di questo evento considerato che la “foto” è uno dei veicoli che maggiormente uso nel raccontare il podismo. (An.Cap.)

[ FOTO ] All'interno del polo fieristico/espositivo di Malpensa fiere (Busto Arsizio) si è svolta la ventiduesima edizione di "Dia sotto le stelle". Manifestazione di carattere culturale sull'universo delle arti audiovisive con una particolare predilezione per la fotografia digitale ed il mondo ad essa collegato. Due giorni di mostre, stage fotografici, conferenze e meeting con artisti da tutta Europa.
La manifestazione ha avuto il suo avvio nella serata di venerdì 4 ottobre offrendo al pubblico la possibilità di ammirare le esposizioni fotografiche di artisti e gruppi di fotoamatori. Dalle ore 22.00 fino a mezzanotte ha avuto luogo, nella sala conferenze, la lunga rassegna audiovisiva dedicata alla fotografia in tutti i suoi molteplici aspetti, storie di viaggi in terre lontane dalle atmosfere fiabesche come "Iceland - island from fire and ice" del fotografo naturalista Stephan Wipperman (Germania), il feroce corto di critica verso la spettacolarizzazione della cronaca nera, ispirato alla Carmen di Bizet, intitolato
"la vicina si chiamava Carmen" a cura del francese Jan Louis Terrien ma anche largo spazio a fotografi italiani, come Jacopo Martini e Stefano Capella con le loro intense foto sequenze dedicate al mondo della disabilità e lo sport.
La giornata conclusiva, Sabato 5 ottobre, benché sempre incentrata su mostra e meeting, ha avuto carattere più pratico e giocoso. Dalle ore 15.30 i fotoamatori presenti hanno potuto usufruire dei servizi dello stand Canon in merito ad assistenza e consulenza, provare in prestito i numero obbiettivi ma soprattutto intrattenersi fotografando le bellissime maschere veneziane che per tutto l’arco della giornata si sono intrattenute nel cortile esterno del polo fieristico. Complimenti a tutte le “maschere” che, con pazienza e gentilezza, si sono fatti paparazzare fino a tardo pomeriggio. Sul finire della serata in sala conferenze si è avuta l’ultima carrellata di corti e racconti fotografici.
Aggirandosi all'interno delle sale espositive l'occhio inevitabilmente è caduto sulle opere dei fotografi di maggior rilievo come Marcello Libra, fotografo freelance, che con il suo “i colori del bianco” ha portato fino a noi la magia dei gelidi paesi nordici  intrappolandola in cinquantasette scatti principalmente di carattere naturalistico senza però disprezzare la paesaggistica. L'artista ha lasciato che l'occhio dei visitatori si posasse sugli estemporanei paesaggi finnici ammantati di bianco candido, il dinamismo dei rapaci nord americani o le gelate distese di ghiaccio del polo sud, animate di vita solo dalle colonie di pinguini imperatore.
La società italiana di caccia fotografica ha visto esposte le opere di Luigi Ripoldi, anche lui fotografo naturalista, il quale ha presentato una collezione di scatti dedicati alla vita e caccia dei volatili nei loro ambienti naturali; notevole la qualità ed i colori che rendevano dinamiche e molto vive le fotografie.
Altro artista di grande spessore, le cui opere aprivano la mostra, il siriano Ibrahim Malla, fotografo e volontario della Mezza Luna Rossa araba e della Croce Rossa Italiana, il quale ha portato 41 scatti di forte impatto emotivo ed umano riguardanti la tragedia della guerra civile siriana ed l'intenso lavoro di assistenza da parte delle associazioni umanitarie. Emblematici gli scatti dei i campi profughi come quello di Domiz dove risiedono cinquantaseimila sfollati. nella sala interna il fotografo italiano Franco Pagetti, Sempre a tema di denuncia riguardo la guerra e le atrocità ad esse collegate,  ha illustrato con una serie di scatti particolarmente crudi, le guerre in Iraq e Afganistan.  A testimonianza che la sofferenza ed il dolore non conoscono etnie e confini, non esistono esseri umani di serie B.
Abbandonando la durezza di climi artici e la tragedia della guerra, Gianfranco Bottino ricava uno spazio irriverente ed ironico. Il suo “vita da postino” racconta con feroce e divertente ironia l’atavica guerra tra il postino e il suo rivale di sempre: Il cane. Bottino, dalla sella della sua vespa, si è divertito ad immortalare gli inseguimenti di cui è stato "vittima" durante le sue giornate lavorative. Scatti di movimento ed energia veramente simpatici.
Per concludere questo colpo d'occhio sugli artisti voglio lasciarmi cullare nella fiaba, nella coinvolgente dolcezza e fantasia del piccolo principe di Saint- Euxepery. Vi chiederete voi, quale collegamento può esserci tra la fotografia ed un romanzo?
I ragazzi dell'istituto superiore di fotografia G. Falcone hanno presentato uno dei lavori che, a mio giudizio, è stato tra i più fantasiosi e immaginifici. Il piccolo principe raccontato in una serie di fotomontaggi accompagnati da didascalie citanti le parti salienti del romanzo.
Ho avuto l'occasione di parlare con uno di loro, Romeo, il quale mi ha narrato di come l'idea del professor Maurizio Castelli si sia tramutata in pratica tramite l'impegno e lavoro di tutti i ragazzi i quali, dopo aver posato o scattato le singole fotografie, hanno dovuto addentrarsi in un lungo lavoro di editing fotografico che ha richiesto un intero anno scolastico. Bravi, un lavoro favoloso. Ho cercato anche io in quelle immagini la “mia pecorella”.
Concludendo, benché lo spazio a disposizione fosse relativamente piccolo per un festival che mira a proporsi come internazionale la gestione degli spazi, i numerosi artisti presenti e l'eccellente organizzazione hanno fatto si che si creasse la giusta atmosfera, incanalando l'interesse dei visitatori verso i molteplici eventi offerti dalla fiera La totale gratuità dell’evento ha visto un nutrito afflusso di pubblico durante ambedue le giornate.
Forse le stelle possono essere soddisfatte di ciò che hanno illuminato.
Valentino Capasso

Nessun commento:

Posta un commento

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie