22 giugno 2016

La Monza Resegone o te ne innamori la prima volta oppure la detesti, di F. Clerici

La mia prima Mo.Re.
Era il 20 giugno del 2015 quando ho capito che avrei voluto correre anche io la Monza Resegone.
Era una bella serata di inizio estate...la 55esima edizione della Signora Maratona..arrivavo già da un weekend fantastico e ancora non sapevo che quel mese mi avrebbe regalato almeno altri due fine settimana  magici e una bellissima nipotina.
Mi ricordo ancora il momento in cui ho pensato che sulla pedana ci sarei voluta essere io, l'anno successivo: è  stato quando ho riagganciato il telefono con la  mamma  per urlarle che stava correndo nostro cugino Emiliano. È lì, è scattata la vena brianzola della famiglia..Ero a sinistra del palco e  credo di aver fatto spostare il signore davanti a me almeno dieci volte...ogni volta con una scusa diversa.. "scusi, ma il video a mio cugino non lo posso proprio non fare!", "scusi, ma sa che lui è un mio caro amico, se non lo riprendo ci rimane male", "mi dispiace, ma c è un mio vecchio collega.."
Beh alla fine confesso che non mi è mai venuto un video o una foto come si deve...al momento dell'annuncio della squadra mi trema sempre la mano per l'emozione..E' più forte di me!
Ma del resto della Monza Resegone o te ne innamori la prima volta oppure la detesti.
Questa per tanti aspetti è stata la mia edizione..perché quante altre volte avrei potuto correre con ben 6 squadre amiche?I pensieri sono stati tanti in questi mesi, soprattutto perché una cara amica si è infortunata. Non sarebbe stata la stessa cosa salire sul Resegone senza di lei. Rinunciare per il bene della squadra non è semplice e per questo sono ancora grata a Stefania, per avermi permesso di sognare ancora. Poi è arrivata Claudia che ha riacceso la speranza e una nuova amicizia. Ma la vera anima della squadra si chiama Annalisa, una tipa tosta che ci ha fatto da motrivatrice, allenatrice e in certi momenti anche da baby sitter.
Qualcuno mi ha anche chiesto " ma non hai di meglio da fare il sabato sera?io saprei cosa fare!"
Ingenuo...mi è venuto da sorridere e con un pizzico di orgoglio ho pensato che, chi non vive questa emozione, non la potrà mai capire.
Partire a 40 secondi dall' inno italiano fa venire i brividi a  chiunque.Ve lo assicuro.
Dietro il palco sembrava di essere ai mondiali di calcio..noi ragazze cantavamo a squarciagola l 'inno di Mameli.
Penso che la grinta delle donne in questa maratona sia unica perché ci vuole fegato per affrontarla.
Dicono che ognuno di noi nel corso della vita abbia il suo momento di gloria...se corri la Monza Resegone, credo che tu lo abbia almeno per 32 km..
Corri in mezzo ad un fiume di gente che ti incoraggia solo per il fatto di essere lì..di aver deciso di partire per questa avventura.E poi è arrivato quel momento..non ricordo il paese..ma c' era la notte bianca e ci hanno accolto con la musica..per quei chilometri..non ricordo nemmeno di aver corso..non sentivo le gambe..e sentivo solo il mio cuore che volava in alto e che io dovevo raggiungerlo...con gli occhi lucidi, sorridevo a tutti..e dentro di me pensavo che una serata cosi non me la sarei mai scordata..e che avrei voluto non finisse mai.
Già così mi sembra  un sogno, ma se poi pensate che lungo il percorso abbiamo avuto un supporter super simpatico, Marco, che ci ha seguito in bici fino a Calolziocorte, e un gruppo di fans di tutto rispetto (Stefania, Daris, Gonzalo, Franco, Davide) che ci ha fotografato, sbanderiato striscioni e corso con noi, capite bene che dal sogno alla favola il passo è breve.
Non ricordo di aver mai cantato e urlato così tanto in vita mia..per strada, in montagna, se ci penso mi vergogno quasi un po'..è l'adrenalina, la follia, la voglia di arrivare che ti fa fare cose che nemmeno immagini. Mentre mi arrampicavo inconsciamente facevo l'appello "le gambe ce le ho ancora, il cuore lo sento, la testa è a posto, sono intera allora!!!.."
Ed è così che, chilometro dopo chilometro, chiacchiera dopo chiacchiera, siamo arrivate su quel sentiero di lucine tutte incolonnate...e proprio quando pensi che non finisca mai..ad un certo punto vedi le luci della capanna, senti un coro di amici e capisci che sei arrivata, che è finita e che la tua favola è diventata realta'. "siamo la squadra numero no.3 e siamo tutte e 3!!!".È finita a spumante, torte e tanta, tanta amicizia sfornata con una energia incredibile dal Cai di Rovellasca che ha atteso l'arrivo di tutti noi amici per tutta la notte.
Ripensandoci...anche io avrei pensato ad un sabato alternativo da trascorrere..il problema è che non voglio..io voglio la Monza Resegone.
È il giorno dopo ormai..ho mangiato da manuale la salamella ad Erve, ho fatto colazione nel solito bar..sto ancora raccogliendo gli zaini con i vari cambi che ho lasciato praticamente sulle macchine di ogni amico..e mentre sistemo le cose mi viene da sorridere e pensare..anche se nella vita prevedi di tutto (termica, anti vento, scarpe da trial), ti prepari al peggio (diluvio), quello che ti serve alla fine è solo credere in te stesso e avere degli amici che fanno il tifo per te..tutto il resto prima o poi arriva..come le luci della capanna degli alpini..che ti ricordano che in fondo la fine è l 'inizio di un grande viaggio..
Federica Clerici
Ps: un grazie speciale a Luca e Massimo per gli allenamenti e le risate in montagna, alle Gazzelle per avermi incoraggiato, a Valentina che mi scriveva ogni giorno per sapere come stavo dopo gli allenamenti, a Stefano, Alessandro e Fabrizio per essere stati protagonisti anche loro con le loro squadre di questa edizione, al tifo inaspettato dell'ufficio e a tutti coloro che non hanno dormito nella notte del 18 giugno perché pensavano a me.

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