13 giugno 2017

Articolo 24, di F. Clerici

[ FOTO ] - "Parti per le vacanze?" mi ha chiesto la mia vicina di casa quando mi ha visto caricare tre borsoni in macchina.
"No", rispondo io meravigliata "vado alla 24x1ora!!!"
È risaputa la mia scarsa indole a preparare qualsiasi tipo di valigia, ma vi assicuro che in 24 ore il tempo cambia tantissimo e bisogna essere sempre pronti ad ogni evenienza.
Sarà che erano anni che non mi ricordavo una 24 così assolata..caldo africano, ma almeno tutti abbiamo potuto sfoggiare in ufficio una abbronzatura da favola, anche se un po' effetto muratore.
Vi lascio immaginare lo sguardo basito della mia vicina alla mia risposta, ma sorridendo ha aggiunto "è davvero bello che tu abbia questa passione. Sono contenta per te!".
E questa volta sono rimasta io stupita.
Perché in effetti, se ci pensate, noi runners diamo tutto per scontato, ma non lo è per nulla.
Per noi è normale alzarsi alle 5 del mattino per correre,  gareggiare sotto il sole cocente delle 13 o bivaccare 24 ore in uno stadio.
E anche se costa tanta fatica non pensiamo mai di rinunciare, a meno di un infortunio che compromette la salute, e in quel caso, comunque, non poter correre rappresenta un sacrificio ancora più grande.
Alla fine quando fai quello che ami non hai bisogno nemmeno di spiegarlo agli altri perché vedono la tua felicità. Ne ho avuto la conferma quando mio nipote mi ha chiesto "zia ti prego, posso venire a correre con te alla baby staffetta? Come fai a correre senza di me? lo dici tu  vero al papà che non vado alla festa della cuginetta?".
Vedere il sorriso felice dei bambini alla consegna della medaglia mi ha fatto capire che lo sport può aiutarli a crescere in modo sano.
E cosa dire del loro entusiasmo quando ci hanno aiutato allo spugnaggio?
Molti sono i figli delle mie amiche storiche e mi ricordano tantissimo noi, ahimè, troppi anni fa. Perché alla fine alla 24x1ora torniamo tutti un po' bambini: corriamo, ci incoraggiamo, ridiamo, cantiamo, giochiamo e festeggiamo per un giorno senza pensieri.
Perché anche questo significa essere degli eroi: stare insieme al di là del colore della maglia.
Sono convinta che se la bellissima luna piena di questo weekend potesse parlare racconterebbe di ore di amicizia, di sport, di confessioni notturne, momenti di solidarietà femminile e di speranza.
Dall'alto non noterebbe gli incidenti di percorso, gli screzi e le delusioni, lo zucchero che è finito, le risposte dette male, perché è guardando sempre in alto che si apprezza la bellezza della vita.
Ps. grazie mille a Rovello Porro per averci ospitato questo anno e per aver dimostrato che se ci credi, conquisti!!
Federica Clerici

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